Diaz



Titolo originale: Diaz: Don't Clean up This Blood

Drammatico
Italia - 2012
Durata: 120 minuti

Regia: Daniele Vicari

Cast: Elio Germano, Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Davide Iacopini, Ralph Amoussou, Fabrizio Rongione, Renato Scarpa, Mattia Sbragia, Antonio Gerardi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Alessandro Roja, Eva Cambiale, Rolando Ravello, Monica Birladeanu

21 luglio 2001, il giorno dopo la morte di Carlo Giuliani durante gli scontri di piazza del G8 di Genova, la polizia decide (con espedienti che definire pretestuosi è fin riduttivo) di fare irruzione nella scuola Diaz dove centinaia di ragazzi che avevano partecipato alle manifestazioni di strada stavano trascorrendo la notte, l'irruzione si trasforma in una mattanza (centinaia di ragazzi massacrati a manganellate senza che opponessero alcuna resistenza) e tutti i presenti vengono arrestati per direttisima (quando non necessario un ricovero d'urgenza) e condotti alla caserma di Bolzaneto (dove le legnate e le umiliazioni non hanno fatto altro che peggiorare). La polizia ha provato ad inscenare ritrovamenti di armi (peraltro ben poca roba) dimostratisi poi essere pure manipolazioni della realtà. Solo 27 i poliziotti processati e condannati (perchè della gran parte dei 300 che fecero irruzione non si conoscono nemmeno le credenziali) e fior fiore di prescrizioni per tanti altri personaggi ben più altolocati. Una fotografia dell'inciviltà, dell'arroganza e (più di tutto) della somma idiozia di chi ordì quell'irruzione, un film che ti tiene con un peso sullo stomaco anche quando hai finito di vederlo da un pezzo, che ti fa sentire il peso e la violenza di quelle manganellate. Interessante la scelta di farci vivere l'incubo dagli occhi di alcuni dei personaggi (storie vere) forse più rappresentativi della diversità che quella sera voleva solo dormire tranquilla (perchè, no, i black block, se mai sono davvero esistiti, non stavano lì): un giornalista della Gazzetta di Bologna (giornale di destra) recatosi a Genova di propria volontà prendendosi pure un giorno libero per farlo, Alma (anarchica tedesca) e Marco (membro del genoa Social Forum) che si stanno dedicando alla ricerca dei dispersi, un manager francese a cui non è stato possibile ottenere una camera d'albergo e che è a Genova per seguire una conferenza, Anselmo anziano militante della CGIL che ha partecipato al corteo pacifico del pomeriggio e si è fermato a Genova per la sera solo per andare a trovare una persona al cimitero ... tutti loro e tanti, troppi altri quella sera erano lì ed è giusto che l'invocazione che accompagna il titolo internazionale del film non venga ignorata: "Non pulire questo sangue", per non dimenticare e perchè fatti simili non accadano mai più.

8.0
Scheda inserita il 22/07/2013

Diaz

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